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Come diventare il re del barbecue

Grigliare sì, bruciacchiare no

Il parere dei nutrizionisti è unanime: carne, pesce o verdura cotti alla brace, insomma con il barbecue, sono più sani, gustosi e digeribili. Nonostante della cottura sulla griglia si senta spesso dire in giro che fa male, non c’è niente di più falso: non presenta alcun rischio per la salute. Anzi, può essere considerata un metodo sano, a patto però che sia realizzata in maniera corretta.

 

Il segreto della cottura alla brace

Che cosa significa? Bisogna che i cibi si cuociano senza bruciacchiarsi. È un aspetto molto importante, perché, sotto il profilo salutistico, uno dei problemi maggiori della cottura sulla griglia è proprio il rischio di carbonizzare parte degli alimenti più vicini alla brace: i grassi presenti nella carne, nel pesce o nelle salse a base d’olio, possono colare e incendiarsi a contatto con i tizzoni ardenti. In questo caso la presenza della fiamma moltiplica il rischio di abbrustolire troppo il cibo sulla griglia. Risultato: il sapore sgradevole, ma soprattutto un pericolo per la salute. Le proteine di carne e pesce, scaldate oltre i 100°, formano gli idrocarburi policiclici, sostanze che possono diventare cancerogene.

 

Come rimediare agli errori

Che fare, allora? Semplice: scartate tutte le parti annerite. E consumate nello stesso pasto verdura e frutta ricche di vitamina C (peperoni, pomodori, rucola, fragole, melone), che ha la capacità di contrastare l’azione dei radicali liberi e proteggere l’organismo dall’attacco delle sostanze nocive.

Ottimo anche l’abbinamento con il pane integrale che, come la frutta e la verdura crude, accelera il transito del cibo nell’intestino durante la digestione, riducendo il tempo di contatto delle sostanze tossiche con le pareti dell’intestino stesso.

Come preparare una grigliata doc

Si fa presto a dire barbecue. La grigliata non è affatto unmetodo di cottura semplice. Come si predispone la graticola? Dove va messa? Come si pulisce? E qual è la temperatura ideale? Proviamo a dare una risposta alle domande più banali, eppure fondamentali per una grigliata a regola d’arte.

 

Prima di cominciare

La griglia deve essere sempre ben pulita. Portatela alla temperatura ideale di cottura (il calore la sterilizza) e strofinatela con una spazzola di setole metalliche molto rigide: eliminerete i residui bruciati. Prima di usarla, ungetela con carta da cucina imbevuta d’olio d’oliva.

Posizionate la griglia in modo che sia in piano e al riparo da folate di vento, lontano da piante, cespugli e muri (in particolare se ci sono assi di legno). Bambini e animali domestici devono considerare la zona del barbecue come un’area off limits.

Accendete il fuoco almeno un’ora prima di iniziare la cottura: sarà pronto quando si sarà formato un letto di brace piuttosto spesso. La griglia va messa a riscaldare quando la fiamma si attenua e le braci assumono la caratteristica venatura bianca: è questo il momento di cuocere i cibi. Per essere sicuri che la temperatura sia quella giusta passateci sopra la mano, a circa 5 cm di distanza: se non sopportate il calore per più di qualche secondo, potete cominciare a cuocere.

Durante la grigliata

Cominciate col grigliare i cibi che possono essere preparati in anticipo: verdure, punta di petto, costine e via di seguito. Poi passate agli alimenti più piccoli (pesciolini, hamburger o petti di pollo), che vanno serviti molto caldi.

Verificate che la carne da cuocere sia a temperatura ambiente: se la mettete sulla piastra appena estratta dal frigo, la temperatura della griglia si abbassa. E con un calore modesto, la carne, anziché rosolare, cuoce lentamente e diventa stopposa.

Per impedire che carni e pesci perdano i loro succhi diventando troppo asciutti, metteteli sulla griglia solo quando è molto calda. Per governare gli alimenti usate forchettoni e palette di legno: eviterete, infilzandoli, di perderne il succo e seccarli troppo.

Per condire gli alimenti, mentre cuociono, potete usare un rametto di salvia o rosmarino imbevuti d’olio. Attenzione a non farlo colare sul fuoco: alimenterebbe la fiamma.

 

Dopo la cottura

Portate il barbecue alla massima temperatura: gli eventuali resti di cibo si bruceranno e diventeranno più facili da rimuovere con una spazzola con setole metalliche. Non dimenticate di eliminare la carbonella dal barbecue: se ne rimane anche un po’, lo corrode.

Lasciate raffreddare il barbecue almeno un paio d’ore.

Poi togliete il grasso che si trova nella leccarda o negli appositi contenitori raccogligrasso. Basta togliere la griglia e sollevare con cura la leccarda, scolando l’olio in un vecchio cartone del latte o in un altro contenitore richiudibile. Se il vostro barbecue è a carbone, dovrete svuotarlo della cenere: controllate che sia fredda, e, per maggior sicurezza, raccoglietela in un secchio metallico prima di eliminarla.

Alla fine della stagione, quando arriva il momento di “mandare a riposo” il vostro barbecue, ricordate di pulirlo a fondo. Poi ungete le pareti che potrebbero essere a rischio di ruggine. E, se lo lasciate all’aperto, copritelo con un telo (meglio se cerato).


Come si cuoce la carne alla brace

La cottura alla brace esalta i sapori della carne rossa: bistecche, braciole, salsicce, costolette... Come se non bastasse, anche le carni più “pesanti” diventano più digeribili dopo la grigliatura: il calore elevato scioglie i grassi contenuti tra le fibre.

 

Carne grassa o magra?

A proposito: per la cottura alla brace è consigliabile utilizzare parti non troppo magre. Cercate inoltre di non togliere il grasso dalla carne prima di cuocerla: la manterrà più tenera. Preferite i tagli come lo scamone, la fesa, dalla cui parte interna si ricavano ottime bistecche, e la noce di vitellone o di manzo.

Un dato utile da sapere? Lo spessore della perfetta lombata: tra i 2 e i 2,5 cm, non di più né di meno.

 

Quanto calore sulla griglia

Il trucco per ottenere un piatto perfetto sta tutto nella cottura. La graticola deve essere molto calda e bisogna fare in modo che il calore penetri in modo omogeneo nella carne. Per riuscirci, giratela al momento giusto: quando i succhi compaiono in superficie e quando si stacca con facilità dalla piastra.

Ultimo consiglio: fatela riposare un paio di minuti prima di servirla.

Come si cuoce il pesce alla brace

La cottura del pesce al barbecue richiede pochi e piccoli accorgimenti per ottenere un piatto profumato e gustoso. Eccone allora alcuni tra quelli più importanti per ottenere una grigliata di pesce a regola d'arte.

 

1) I pesci interi vanno eviscerati, lavati e asciugati bene, ma non squamati. 

 

2) Per ottenere carni più profumate si può inserire all’interno un mazzetto di erbe aromatiche (per esempio timo e alloro) oppure immergere i pesci per un’ora in una marinata fatta con olio, erbe aromatiche fresche (rosmarino, alloro, salvia e timo), un peperoncino, sale grosso e la scorza grattugiata di un’arancia.

 

3) I risultati migliori con la griglia si ottengono con i pesci piccoli (come le acciughe) perché cuociono molto in fretta. Ottime anche le sarde: i grassi, sciogliendosi con il calore, rendono le carni morbide e saporite.

 

4) Prima di iniziare la cottura, non dimenticate una spolverata di pangrattato: si formerà una bella e gustosa crosticina dorata così tipica del pesce alla griglia.

Il nutrizionista: "La griglia mette ko i grassi"

La cottura alla brace rende gli alimenti sani, appetitosi e digeribili. Ma se si violano alcune piccole regole, i cibi grigliati possono anche fare male. Parola del professor Nicola Sorrentino, specialista in Scienze dell’alimentazione a Milano.

 

Qual è intanto l’aspetto più salutare del barbecue?

Anzitutto il fatto che permetta di cucinare senza grassi. Certo, poi l’importante è non esagerare con i condimenti aggiunti a crudo…

 

E qual è la caratteristica negativa, invece?

Che la cottura alla griglia compromette, seppure in parte, il contenuto di vitamine (particolarmente sensibili al calore) e di minerali.

 

E’ vero che il cibo bruciacchiato è tossico?

Sì, è vero. Bisogna sempre fare attenzione a evitare che i lembi o intere parti degli alimenti sulla griglia si anneriscano: oltre al cattivo sapore, infatti, bisogna fare i conti con il fatto che a una certa temperatura le proteine della carne e del pesce sviluppano gli idrocarburi policiclici, sostanze che possono diventare cancerogene.

 

C’è un modo per “compensare” questo problema?

Con i giusti abbinamenti. Affiancando a una bistecca o alla salsiccia o al pesce grigliato, tanta verdura. E concludendo il pasto con tanta frutta. Pomodori, insalata, fragole, pesche e meloni sono ricchi di vitamina C, perfetti quindi per contrastare l’azione dei radicali liberi e per proteggere l’organismo dall’azione delle sostanze cancerogene.

Bene anche il pane integrale, le cui fibre facilitano il transito degli alimenti nell’intestino, diminuendo il tempo in cui le sostanze nocive e le pareti dell’intestino restano a contatto tra loro.

 

Si può dire qualcosa sull’igiene di questo tipo di cottura?

Promossa senza esitazioni. La temperatura che raggiungono i cibi garantisce una rapida sterilizzazione della superficie dell’alimento, con la conseguente distruzione di tutti i batteri eventualmente presenti.

 

Con il barbecue si ingrassa?

Tutti i metodi di cottura possono far mettere su peso. Alcuni più di altri, è vero. Ma questo non significa che con la cottura alla griglia siamo sicuri al 100% di non prendere chili. Il motivo? Sempre lo stesso: quello che conta sono le quantità. Anche se il cibo è preparato con la tecnica di cottura più “sana”, le calorie restano sempre le stesse.